Recensione libro Requiem – Geir Tangen

Contenuto ●●●●○

Copertina ●●●●●

Scorrevolezza ●●○○○

📕 Ogni direttore d’orchestra ha bisogno di uno spartito musicale, dal quale dirigere tutti i musicisti; così come il killer norvegese detto il Maestro, che appunta minuziosamente i suoi delitti su un manoscritto, firmandosi con uno pseudonimo.

📘 Un affermato giornalista, ormai in balia dei sintomi depressivi, riceve delle misteriose mail senza mittente, che prevedono omicidi cruenti. Si tratta di uno scherzo del destino o la polizia deve mettersi in moto? Sarà proprio Viljar il primo sospettato.

📗 Attraverso una tensione crescente e una ricostruzione delle indagini in corso, scopriremo il colpevole celato, eppure così vicino. Uno scandalo sarà l’episodio scatenante di una rete di crudeltà che scoprirete in un giallo ricco di sorprese.

📕 La trama è intrigante, le ragioni che spingono il killer a uccidere sono paragonate alla verosimiglianza con cui ogni storia dev’essere imbastita dalla penna di uno scrittore, per diventare credibile. Sono diverse le riflessioni sulle falle del sistema giudiziario attuale e sul senso dell’esistenza.

📘 Tuttavia, la storia pecca di scarsa fruibilità, dato il continuo uso del punto fermo, che spezza logicamente intere frasi. Inoltre si nota la ripetizione di episodi, i quali restano accessori e non determinano degli sviluppi nella vicenda, che rimane sempre sul punto di annoiare il lettore.

Alla prossima, Edo e Gilly i tuoi bookbloggers di fiducia.

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